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INTERVISTA A PRIMO FORMENTI

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Abbiamo chiesto al maestro Primo Formenti di raccontarci come nascono le sue opere estroflesse, lavori in cui la materia sembra respirare e dialogare con chi osserva. Le tecniche dell’arte contemporanea si fanno sempre più diverse e innovative, ma quella di Formenti colpisce per la sua capacità di fondere materia e spiritualità in un linguaggio profondamente personale.


“La mia è una tecnica mista,” spiega l’artista. “Utilizzo cemento refrattario, colla e acqua come base. È una materia viva, che reagisce, si muove. Quando lo strato di cemento è ancora umido, intervengo con il colore diluito: in quel momento inizia il racconto, come se la superficie respirasse e lasciasse emergere ciò che porto dentro.”

La sua tecnica è intimamente connessa al messaggio e al senso dei suoi Racconti, come lui stesso li definisce:


“I miei racconti sono emozioni e percorsi interiori. Nascono quasi sempre da ciò che provo quando leggo o ascolto notizie negative. È una sorta di bisogno di rielaborazione: prendo quelle sensazioni, quel peso, e le trasformo in qualcosa di visibile, di concreto.”

In questo processo di trasformazione, il colore diventa la parte spirituale dell’opera, la forza vitale che dà voce all’anima. Ogni tonalità non è mai casuale: è inerente al racconto che accompagna l’opera, come una traduzione emotiva di ciò che l’artista ha sentito o vissuto.

Il grigio rappresenta la tranquillità, ma anche il grigiore della vita: quel momento di sospensione in cui tutto sembra immobile. Ed è proprio da lì che nasce la possibilità del cambiamento.


“La sequenza del grigiore della vita è ciò che ti porta alla luce,” racconta Formenti. “Se ci si pensa, ogni problema, con il tempo e la riflessione, trova la sua soluzione.”
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Il bianco è purezza, simbolo dei racconti felici e della leggerezza ritrovata. L’oro e l’argento, invece, donano preziosità alla vita, come una celebrazione del suo valore, anche nei momenti difficili.

Così, in ogni opera di Primo Formenti convivono materia e spirito, peso e leggerezza, ombra e luce.Il cemento — materiale duro e refrattario — diventa un corpo sensibile che assorbe emozioni e le restituisce in forma di colore, di energia, di racconto.

Ogni lavoro è un viaggio attraverso il vissuto, un tentativo di trasformare il dolore in consapevolezza e il grigio della quotidianità in un’esplosione di luce interiore. L’arte di Primo Formenti non cerca risposte immediate: invita a pensare, sentire e trasformare.

Perché, come nei suoi Racconti, anche nella vita “la luce arriva sempre, se impariamo a guardare dentro il grigio.”


 
 
 

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